La nostra amica sta per diventare mamma e inizia lo scervellamento su quale regalo farle, sulle cose che avrà comprato da sé e su quelle che le avranno già regalato.
Nella mia esperienza di (bis)mamma ho scoperto capito che ci sono dei regali preziosi che in pochi fanno, ma che hanno più valore e utilità dell’ennesima tutina o body (per quanto apprezzati, per carità, ogni regalo racchiude tempo e pensiero e come tale va onorato).
Tra i vari regali, vi elenco in ordine crescente di impegno quelli che per me sono stati una benedizione, o mi sono terribilmente mancati, soprattutto con Enea, il mio primo bambino, il cui post-parto è stato psicologicamente più difficile rispetto a quello di Eva.
Libri
Diventare mamma significa ritrovarsi catapultate quasi sempre nel mondo del “Te lo dico io come si fa che tu non lo sai/non lo stai facendo bene“. Al secondo figlio di solito si risponde con un “Sì, sì, fanculo” silenzioso, ma al primo figlio l’esperienza potrebbe essere dilaniante, per questo avere l’appoggio dei libri per me giusti può essere di grande aiuto. Non dico che il fanculo silenzioso sia automatico, ma almeno aiuterà a non sentirsi completamente incapaci.
Evitando con cura libri alla Hogg ed Estivill, in cui i bambini sono visti come macchine da programmare, io ho trovato conforto in:
- Besame Mucho, del pediatra Carlos Gonzales (spesso non disponibile su Amazon, nel caso provate qui e qui).
Quando vi diranno che lo state viziando, che è furbo e ha già capito come fregarvi, leggete questo libro. - Il metodo danese per crescere bambini felici, di Jessica Alexander e Iben Sandhal
Quando il vostro bambino sarà inondato di “Attento lì, non fare così, non fare cosà“, “Bravo! Bravissimo! Sei un campione!“, quando vi diranno che “Le punizioni, una bella strigliata o una sculacciata non hanno mai ucciso nessuno, anzi!’, quando, come è successo a me, vi sentirete scomode nel riproporre certi modelli educativi e siete stanche di urlare, perdere la pazienza, arrabbiarvi e scaricare la vostra frustrazione sul vostro bambino, leggete questo libro. - Intelligenza emotiva per un figlio. Una guida per i genitori, di John Gottman.
Questo l’ho appena iniziato, ma promette bene. Quando sentirete il bisogno di cimentarvi nella trasformazione da genitore autoritario a genitore autorevole, leggete questo libro. - Come non odiare tuo marito dopo i figli, di Jancee Dunn.
Che i figli siano una benedizione per il cuore e una mannaia per la coppia, diventa chiaro per quasi tutti i neogenitori. Il segreto sta nel non subire il cambiamento, ma accettarlo e adottare strategie pratiche e di comprensione della realtà, così da superare più o meno indenni i primi anni da genitori. Quando inizierete a sognare il divorzio, leggete questo libro.
Ci sono poi tantissimi altri titoli molto utili, come i libri di Alessandra Bortolotti (“E se poi prende il vizio?”, ad esempio), Roberta Cavallo, Giorgia Cozza o il best seller “Come parlare perché i bambini ti ascoltino & come ascoltare perché ti parlino”, e così via, anzi, se avete libri da consigliare, parlate ora!
Esserci senza esserci
Nelle lunghe giornate con un neonato, quando non si hanno più orari, spazi, tempo, riposo, capita che spesso ci si senta sole. Soprattutto se si soffre di baby blues, ma anche se si è serene, un messaggio da parte di un’amica che ci chiede come stiamo e se abbiamo bisogno di qualcosa, pare nulla ma è capace di svoltare la giornata. Quando le prime settimane con Enea passavo le giornate in preda all’ansia e alle lacrime, una mia cara amica aveva preso l’abitudine di chiedermi ogni giorno come andava, di raccontarmi stronzate e aneddoti per farmi sorridere e devo ammettere che aspettavo quei messaggi con trepidazione e con la voglia di dirle “Oggi va meglio!”. E anche quando è nata Eva, nonostante fossi serena e positiva, quei ganci col mondo esterno alle quattro mura, quei messaggi di saluto delle amiche, erano molto preziosi.
Compagnia
Un pelino più impegnativo del messaggio via Whatsapp è la visita. Con Enea mi sono mancate tanto, quelle chiacchiere con un’amica davanti a un caffè, al punto che arrivavo a chiedere, spesso inutilmente, di venirmi a trovare. Capisco che chi non ha avuto figli fa fatica a comprendere l’importanza di certe cose, e capisco anche che ognuno è incastrato nella propria vita e trovare un’ora libera può essere effettivamente difficile, pur volendolo, per questo non porto rancore per aver atteso troppo a lungo certe visite.
Con Eva invece è successo. Almeno un giorno a settimana un’amica si presentava a casa (avvisate sempre prima, però eh, mi raccomando!) con la colazione, regalandomi quell’ora di chiacchiere, confronto e svago. E se la mattina lavorate, nessuna scusa, vanno bene anche un dolcetto per la merenda del pomeriggio, o due Crodini e un sacchetto di patatine se siete libere solo prima di cena. In alternativa, autoinvitatevi a pranzo o cena, passate per la migliore pizzeria o rosticceria della città e portatevi da mangiare (oppure preparatelo voi, se avete tempo e preferite).
Se poi la vostra amica ha già un bambino, e pure voi ne avete uno più o meno della stessa età, andarli a trovare e stare tutti insieme sarà l’occasione per portare un po’ di gioia anche nella vita di quel povero primogenito che “non si caga più nessuno”. 😀
Tempo vostro, tempo per lei
Con un bambino di pochi mesi è spesso veramente difficile fare la spesa, stendere il bucato, andare dal parrucchiere o dall’estetista. Certo, le prime due cose sono necessarie, le seconde potrebbero sembrare superflue, ma una mamma è anche donna, e per stare bene deve potersi connettere con se stessa, con i suoi capelli e con le sue unghie, e possibilmente senza peli. In questo caso si tratta di regalare tempo, che sia il vostro tempo, o del tempo per la mamma.
- Nel primo caso potreste fare per lei delle commissioni o aiutarla in casa, tenendo il bambino o, se preferisce, occupandovi direttamente voi delle faccende.
- In alternativa potreste regalarle un paio d’ore di donna delle pulizie, che le dia una bella pulita profonda alla casa, così che lei debba occuparsi solo del quotidiano.
- Se se la sente potete tenerle il bambino (o regalarle un’ora di babysitter) mentre va dal parrucchiere, dall’estetista o ovunque voglia, oppure accompagnatela, e state col bambino nei dintorni finché è impegnata.
- Anche un parrucchiere o un’estetista a domicilio potrebbero essere cosa gradita, se non se la sente di uscire.
- Più di tutto, regalatele una doula, una figura professionale che si occupa di sostenere la donna e la famiglia, dalla gravidanza al primo anno di vita del bambino, indicativamente. La doula, opportunamente formata, ascolta, condivide informazioni, è nodo di una rete di professionisti (ostetriche, medici, psicologi, etc) e accudisce praticamente la famiglia occupandosi del benessere dei genitori, dei bambini, e se necessario anche della casa e dei pasti.
Ricordo che ad una mia amica, anni fa, avevo regalato un barattolino di vetro col tappo in sughero e dentro un rotolino di carta con tanti ‘buoni’ per prendersi un’ora di respiro. Ovviamente i ‘buoni’ non erano che il mio tempo, che lei poteva usare quando ne aveva bisogno. Questo per dire, che anche per un regalo così ‘pratico’ possono trovarsi dei modi carini e originali per presentarlo.
Cibo
Se le prime settimane dalla nascita di Enea prima e di Eva poi sono riuscita ad alimentare la mia famiglia in maniera decente e variegata è stato grazie a questo preziosissimo regalo, piatti preparati a mano, congelati e pronti da scaldare. Potete presentarvi al rientro dall’ospedale e scaricare l’equivalente di mezzo congelatore di vaschette di cibo, oppure, passare a salutare la vostra amica ogni lunedì, a me lo hanno fatto per un mese, e portarle l’occorrente per sopravvivere alla settimana.
Ecco qualche idea su cosa preparare:
- Crostate, ciambelloni, biscotti per la colazione
- Lasagne, minestroni, zuppe, insalate di pasta e sughi pronti
- Polpette, polpettoni, torte salate, arrosti, rollè di carne e verdure gratinate
- Dolci zozzi, come se piovesse, per soddisfare le voglie irrefrenabili da ormoni impazziti…ehm…da offrire agli ospiti che vengono a conoscere il nuovo arrivato, volevo dire…
Spero di avervi dato qualche buona idea, che le neo, bis, tris, plurimamme di certo apprezzeranno,mentre voi non correrete il rischio di fare un regalo doppio, visto che saranno in pochi a farli. Anche perché, non lo si può negare, parecchi di questi regali presuppongono una certa confidenza tra chi li fa e chi li riceve.
E voi? Avete altre idee da suggerire?
Questo articolo me lo salvo e lo spammo a tutte le mie amiche prima che mi riempano di tutine! Grazie! 😉
Ahahahah, bene, mi fa molto piacere! Se poi insistono su qualcosa di pratico, allora anche una torta di pannolini va bene, come suggerivano oggi sulla pagina Facebook, purché di taglie diverse eh, che i newborn sfuggono subito.
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Ahah, grazie! 😉