Allatti “ancora”?

Allattamento

Allattare a 18 mesi, in bidonvia 🙂

Ebbene sì, allatto ancora, anche se non mi sento né una talebana dell’attamento né una mammucca, come si è soliti chiamare le mamme che allattano oltre lo svezzamento o che sostengono con convinzione l’allattamento materno.

Una volta l’allattamento era normale, e quando non era possibile c’erano le balie, per chi era fortunato, o latti animali. Già quando sono nata io invece, a causa del boom economico che ha portato a credere che confezionato fosse meglio di fatto a mano (o naturale), un allattato al seno fino allo svezzamento era già una rarità.

Bene, oggi io ho 36 anni e un bambino di 17 mesi. E la maggior parte delle persone che mi dicono ‘Allatti ancora? Gli ci vuoi far prendere la patente?’ sono le mamme di quel tempo, quelle che come la mia hanno allattato 3 o 4 mesi e poi svezzato. O sono figli di quelle mamme.
Come sempre è una questione culturale, quell'”ancora” che anche a me viene da aggiungere alla parola “allatto”. Allatto ancora. Ma “ancora” rispetto a cosa? Rispetto a quando?

Se mi fermo a riflettere mi rendo conto che la maggior parte delle mamme che non hanno allattato l’hanno fatto perchè ‘non avevano (più) latte’.
Bene, ma io che invece il latte ce l’ho perchè dovrei smettere, allora?
Evito tutte le millemila teorie e affermazioni sul fatto che tutte le mamme hanno latte e chi non ce l’ha è perchè etc etc, e mi chiedo dove sia il limite dell’allattamento al seno. Chi lo decide.

  • Si smette perchè non si ha più latte?
    Bene, io ce l’ho, “ancora”, quindi lo allatto anche se ha 17 mesi.
  • Si smette perchè il bambino è svezzato?
    Ok, ma perchè smettere, se poi si continua a dargli il latte, ma artificiale o di altro mammifero?
  • Si smette perchè il bambino ormai è grande?
    Ma se lo desidera ancora, ci trova giovamento e ci fa colazione e merenda, chi lo decide quanto è il “grande” giusto?
  • Si smette perchè si torna al lavoro?
    Noi abbiamo trovato il nostro equilibrio, permesso anche da orari di lavoro regolari, per cui lo allatto a colazione e poi quando torno dal lavoro, nel tardo pomeriggio. Il mio latte tirato non l’ha mai voluto, schifando biberon e intermezzi vari, ma se tardo mangia tranquillamente altro.
  • Si smette perchè il bambino decide che basta?
    Mi pare ragionevole.
  • Si smette perchè la mamma non è più serena nel farlo?
    Anche questo mi pare ragionevole. Chi vuole farci credere che allattare sia la cosa più semplice e naturale del mondo è un gran bugiardone. E’ faticoso, stancante, doloroso, frustrante e lesivo della libertà personale. Se come il mio cipollino non vuole altri mezzi tranne il seno, non hai alternative, devi esserci tu e basta.
    Fino a che non decidi di limitare o smettere.
    Non ci sono notti o giornate in cui lasciarlo a qualcun altro per fare che so, un weekend romantico o con gli amici.
    Ci sono le spalmate di lanolina anche adesso, che quei denti vuoi o non vuoi sono lì.
    Ma è una scelta. Per quanto difficile, è una scelta.

E allora, il fatto che una mamma che allatta provi a spiegare che non è facile, che ci si arrende spesso troppo facilmente, che un po’ di ‘tigna’ in questi casi serve (se si vuole allattare, certo), lo vedo un pò come il fatto che chi ha smesso prima di te di allattare deve sottolinearlo con quell'”ancora”.
Alla fine dei conti altro non è che il solito meccanismo per cui si cerca di affermare e dare valore alle proprie scelte, per sentirsi nel giusto, meno inadeguate. Perchè quando si sta in mezzo a tutte queste teorie su allattamento materno e artificiale, in una sorta di lotta tra poveri, si ha bisogno di sentirsi nel giusto e di gridarlo al mondo, fino al punto di arrivare ad ‘insultare’ quelle che hanno fatto una scelta diversa.

Allattamento

Allattare a nemmeno 1 mese

Ecco, in tutto questo credo che ognuna dentro di sè lo sappia, perchè ha smesso di allattare o allatta ancora. Lo sa se ci ha provato fino in fondo o se ha mollato perchè alla fine era più comodo. Lo sa se aveva latte a sufficienza o se improvisamente se ne è andato. Lo sa se è stata una scelta libera o se invece forzata dal lavoro o dal contesto. Lo sa se lo sta facendo per il bene del bambino o perchè non riesce a lasciarlo andare. Lo sa se lo sta facendo perchè è la cosa giusta o solo perchè non farlo sarebbe una sconfitta personale. Li sa, tutti gli altri eventuali “se…”.

Io dal canto mio, so di essere stata aiutata dalla mia ostinazione e dal fatto che non riuscire ad allattare sarebbe stato un fallimento personale (e una gran spesa inutile di soldi, tra l’altro!). Questo mi ha aiutato a superare i primi 2 mesi di fatica e frustrazione e consigli ‘avversi’ e sbagliati. Poi è proseguito sapendo che era la cosa migliore per Cipollino, sia a livello alimentare che di attaccamento. Poi, quando ormai non era più una necessità nutritiva, ho iniziato ad ascoltare i miei segnali.
Quando ho iniziato a lavorare a tempo pieno, non era più sostenibile svegliarsi ogni 3 ore, e a un anno ho eliminato le poppate notturne, poi ho tolto anche quella serale, e salvo rari casi, tutte le altre al di fuori della colazione e della merenda. Oggi, a 17 mesi, inizio a chiedermi quando e come smetterò di allattare. Di certo non andrò avanti a oltranza, ma so che quando arriverà il momento saprò riconoscerlo, l’importante è non smettere di ascoltare i segnali deboli.

(E comunque, diciamoci la verità, l’artificiale inizialmente sembrerà più comodo perchè può darlo chiunque, ma vuoi mettere la comodità del poter allattare dove e quando vuoi? Il poter vivere la giornata anche con i suoi contrattempi e cambi di programma?
Allattare ti toglie tanta libertà, ma te ne rende altrettanta.)

2 pensieri su “Allatti “ancora”?

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