Il comfort mood della mamma

Fascia

Nel paese della solitudine, una mamma una mattina si sveglia, in un istante troppo vicino al momento in cui ha preso sonno e troppo lontano da quello in cui sarebbe pronta, riposata.
Rimane seduta sul letto immobile, mentre ciò che più ama è aggrappato al suo seno, nutrendosi del suo latte, del suo amore, del suo tempo.

Dopo mezz’ora, forse un’ora, dal peso sembrano dieci, finalmente solleva quel cucciolo addormentato e lo stringe a sé, respirando a pieni polmoni il suo profumo intenso di vita. Lo lascia piano all’abbraccio della culla e approfitta di quel tempo calmo per uscire dalle vesti della notte e affidarsi al giorno. Continua a leggere

Cosa sarei oggi, senza di te?

Compleanno scivolo

Con lo stomaco in gola, letteralmente

Come ci si diventa, mamme? Come si diventa, da mamme?
Sono nata mamma quattro anni fa, quando sei nato anche tu.
Ero convinta di diventare una mamma, e invece sono diventata un mondo intero.

Ho percorso tante strade prima di te, e le accolgo tutte perché fino a te mi hanno portato.
E con te oggi inciampo su strade nuove, ma per te sto imparando a percorrerle.

I tuoi primi pianti sono stati il cancello aperto sulle mie domande, i tuoi primi sorrisi la via per le risposte.
Le tue piccole mani mi hanno cercato con fiducia, la stessa che io trovo nelle tue inconsapevoli lezioni di vita.

Non si diventa mamme e basta. Non si è mai figli e basta.

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La rabbia delle mamme 

rabbia delle mamme

La quiete dopo la tempesta

Ci sono notti in cui ti siedi accanto al suo letto e lo guardi, addormentato e quieto, chiedendoti da dove esca quel bambino che sfida, sordo a qualsiasi richiamo, sfuggente e fiero.
Poi ascolti il tuo respiro e ti guardi, innamorata e quieta, chiedendoti da dove esca quella mamma che urla, incapace di contenere la rabbia, furiosa e cieca.
E capisci.
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Dormiteci, coi vostri figli

co-sleeping

E lasciati respirare, piccola Eva, mentre dormiamo cuore a cuore

Dormiteci coi vostri figli, se lo volete.
E tutti quelli che vi dicono che poi non li tirate più fuori dal vostro letto, rimandateli al mittente. Sono gli stessi che vi hanno detto che se li prendete in braccio appena iniziano a piangere poi si viziano, gli stessi che quando non volevano dormire nel lettino vi hanno detto che la colpa era vostra perché non ce li abituavate.

Da neo-mamma ci ho sofferto tanto, perché l’insicurezza mi ha portato a dare loro il beneficio del dubbio. E mi rivedo in lacrime fuori dalla porta della camera, e Enea in lacrime dentro, in quel lettino dove non voleva stare. Ora che mamma lo sono per la seconda volta, le mie orecchie sono diventate sorde a tutte queste false certezze, e anzi, sono due le domande che mi rimbalzano in testa: Continua a leggere

Riflessioni sulla maternità obbligatoria

maternità obbligatoria bambino 3 mesi

Eva, tre mesi

Al terzo mese di vita di tuo figlio finisce la maternità obbligatoria.
Dopo, se ce l’hai, puoi usare la facoltativa, con una bella decurtazione di stipendio ed entrando tuo malgrado in una gara tra mamme a chi rientra prima. Perché ovvio, più ne ‘approfitti’ meno sei attaccata al lavoro.

Non perché i figli sono piccoli una volta sola.
Non perché i primi anni di vita sono fondamentali per l’educazione e il benessere futuro. Continua a leggere