Tu lo sai cos’è una Doula? Io sì, e voglio diventarlo.

Doula

Cos’è una doula? Questa opera, che si trova all’ospedale di Branca (Gubbio) all’ingresso del ‘blocco parto’, secondo me la rappresenta perfettamente.

Che non si nasce una volta sola è un concetto di cui sono profondamente convinta.
L’ho già scritto in questo
articolo e continuo a farne un mantra nella vita di tutti i giorni. E proprio in questo periodo sono di fronte ad una nuova rinascita, l’ennesima.

La nascita di un figlio è un momento di grande crescita, ma anche di profonda crisi.
Crisi che in greco, krino, significa “separare, discernere, valutare”; ecco allora che la crisi può trasformarsi in un’occasione di riflessione capace di portare un miglioramento, una rinascita.  E per quanto difficile, voglio provare a trasformare le mie crisi in qualcosa di importante, per me e per gli altri.

Dopo la nascita di Enea ho passato un periodo molto difficile, che mi ha portato, dopo qualche mese, a trasformare questo blog da quadernino di ricette in personale racconto di viaggio nella genitorialità, ritrovando nella scrittura un potere catartico che avevo dimenticato. Per mesi ho raccontato il buono e cattivo tempo dell’esperienza dell’essere madre, cercando di metabolizzare e crescere, e con la nascita della mia seconda figlia, Eva, ho finalmente colto appieno la bellezza dell’avere tra le braccia un figlio appena nato, senza le ansie e le paure provate col primo figlio.

È stato un percorso difficile e, raccontandolo attraverso la scrittura, voglio sperare che per altre madri possa diventare più semplice.
Ma c’è una cosa che prima di tutto va cambiata nell’esperienza dell’essere madri, e sono le aspettative che questo passaggio si porta dietro.

Si parte dalla presentazione della maternità come un’esperienza magica, unica e totalizzante, in cui amore e gioia sgorgano a fiumi. La realtà ci racconta spesso che non è così, che ci si sente sbagliate, impotenti, inadeguate; si guarda quel cucciolo tra le braccia e si spera che cresca velocemente, per uscire il prima possibile da quel tunnel e dimenticare in fretta fatica e frustrazione.
Che partorire, o accogliere, un figlio rappresenti un momento di profonda crisi personale, con la sua buona dose di solitudine, è indubbio. Ma non è da questa solitudine che dobbiamo difendere le mamme, bensì dalla solitudine sociale, che le lascia sole e incomprese di fronte alle inadeguatezze e alle paure.

A cercare di restaurare questo equilibro, ad offrire presenza e ascolto possono essere una mamma, un’amica, una parente. Ma spesso le persone più vicine scaricano la loro emotività e le loro convinzioni sulle mamme rendendo, in buona fede, l’inadeguatezza e la solitudine ancora più profonde.

In questo contesto, quello che in molti non sanno è che esiste una figura professionale preparata ad affrontare e ad offrire tutto ciò.
È la doula.
E una doula è ciò che voglio diventare.

Giusto un mese fa ho iniziato un percorso, lungo un anno, che mi porterà a rinascere ancora una volta, e che mi ha ricordato che a chi tiene duro e ha il coraggio di mettersi in gioco, la vita spesso rende quello che ha tolto (o forse, ci si tira su le maniche e ce lo si va a riprendere!)
Voglio raccontarvi quindi cos’è una doula, partendo non dai testi accademici, ma dalle suggestioni e dalle riflessioni nate in questo primo weekend bolognese di formazione con Mondo Doula, in contatto con donne meravigliose e grandi storie di forza, unione, coraggio e rinascita.

Cosa significa il termine DOULA?

L’etimologia ci dice che una doula, in greco, è una schiava a servizio della donna. Durante il parto, oltre ad occuparsi dei panni caldi, la doula aveva il compito magico e rituale di far da tramite con gli dei, per favorire l’espressione della forza della natura.

Dana Louise Raphael, antropologa statunitense, è la prima ad associare, nel 1973, il termine Doula ad una figura di supporto vicina alla donna incinta, seguita da Marshall e Kennell, che lo riprendono nei loro studi sull’attaccamento.

L’Accademia della Crusca dedica un bell’approfondimento al termine Doula.

Chi è la doula?
  • La doula è una figura professionale, non medica e non sanitaria, che opera ai sensi della legge 4/2013.
  • La doula supporta emotivamente e praticamente la donna e la famiglia nel delicato momento dell’arrivo di un figlio, dalla gravidanza al primo anno di vita del bambino.
  • La doula rappresenta una base sicura, di cui fidarsi e a cui affidarsi, un’alleata che non giudica e sostiene la donna e la famiglia nelle loro scelte.
  • Facilita la consapevolezza, fungendo da anello di congiunzione tra l’essere donna e l’essere madre, aiutandola a riappropriarsi di sé stessa, del suo intuito e del suo istinto.
  • La doula è la facilitatrice della migliore esperienza di maternità, al di là degli esiti sanitari.
Cosa fa la doula?

Il suo compito principale è creare una relazione con la donna e la famiglia, ascoltandone le esigenze e offrendo sostegno emotivo e accudimento pratico, orientato al maternage. Che si tratti di ascoltare dubbi o paure, preparare un pasto, occuparsi dei bambini, aiutare nelle commissioni o offrendo compagnia, lo farà con empatia, supporto nelle scelte e senza giudicare.

Dove lavora e perché?

La doula lavora ovunque ci sia una donna con un bambino, che sia nato o in arrivo, che ha bisogno di sostegno. In casa, negli spazi di confronto, nei servizi sociali, nelle comunità, nei centri di accoglienza, nelle carceri.
Il suo ruolo è quello di ridare significato e ordine al ruolo materno, offrendo risorse alla madre affinché possa tirare fuori le proprie. È l’abbraccio che circonda una famiglia che nasce, la miccia che accende la forza di una mamma.

Una doula è il risultato di un corso di formazione professionale, ma anche di un percorso intenso di crescita personale, di accettazione del proprio essere e di avvicinamento sincero all’altro.

Perché non ci si può prendere cura di qualcun altro se non si è capaci di prendersi cura di sé stessi.

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