
Aspettiamo un altro bambino, e l’abbiamo annunciato così.
Ebbene sì, aspettiamo un (altro) bambino. Per annunciarlo ho preparato per Enea la maglietta “Sono un fratello maggiore” e oltre al racconto vi lascio anche i file e le indicazioni per la stampa, nel caso vogliate farla anche voi!
Ma torniamo a noi, dove eravamo rimasti?
Ebbene sì, aspettiamo un (altro) bambino.
“‘Mo’ so’ caxxi vostri!”
“Come vi è venuto pensato?”
“Vedo che non ve ne è bastato uno!”
Ma per fortuna anche tanti abbracci e sorrisi e congratulazioni, al di là dei soliti commenti da terroristi, o semplicemente da genitori con esperienze più sfortunate, o con un approccio diverso alle difficoltà. Perché mica è facile per nessuno crescere un bambino; che sia per il carattere tosto, il temperamento vichingo, le privazioni del sonno, della libertà personale, i malanni, le preoccupazioni, il tempo che non basta mai, a rincorrere la vita col fiato corto, i mille dubbi e la paura di stare crescendo uno psicopatico, essere genitore è forse la più grande sfida che una persona possa scegliere di affrontare. Non perché ci regali chissà quale elevazione spirituale, no. Semplicemente perché se la perdi, quella sfida, non ne va solo della tua vita. Ne va soprattutto di quella vita che hai tra le mani e che non ha gli strumenti per salvarsi da sola.
Ma a volerlo vedere, quello che c’è di meraviglioso nell’essere genitori, la voglia di moltiplicare quell’amore non può non venire, prima o poi. E a noi è venuto adesso. Ora che Enea inizia ad essere più autonomo, ma ancora abbastanza cucciolo da poter godere di un piccolo compagno di viaggio. Si dice che un secondo figlio sia un regalo che facciamo al primo, ma ammettiamolo, che è prima di tutto un regalo che facciamo al nostro bisogno di dare amore e di provare a fare qualcosa di buono, per noi, per lui e, per i più idealisti, anche per il mondo, perché c’è bisogno di persone per bene e come genitori è questo che possiamo fare, provare a costruire uomini e donne onesti e gentili, con il cuore e la mente aperti.
Abbiamo iniziato a pensare di allargare la famiglia poco dopo il secondo compleanno di Enea, e come la prima volta, tempo una manciata di settimane e ai pensieri è seguita velocemente la realtà. E già per questo non possiamo che ritenerci estremamente fortunati, esonerati dai dubbi e dalle ansie e dagli incastri mentali, se non addirittura dagli esami e dai controlli medici, che tante coppie si trovano ad affrontare.
Siccome sarò pure timida e un po’ asociale, ma riservata proprio no (e questo blog ne è la prova), anche stavolta ho resistito sì e no 1 mese, prima di dirlo ai familiari e agli amici più stretti.
Perché non ho aspettato i classici 3 mesi (4 se si includono le risposte dei vari test fetali)? Perché una gravidanza non è un traguardo, ma un percorso, un momento della vita che accade e ti cambia. Nel bene e nel male. Le persone a noi care perché non avrebbero dovuto sapere del dolore che ci portavamo dentro, se qualcosa fosse andato male? Non è mica una vergogna, perdere un bambino. E’ un momento tanto intimo quanto delicato e bisognoso di rispetto, e una come me, che la sofferenza non la riesce a gestire in solitudine, ma ha bisogno di buttare fuori e parlarne, per metabolizzare ed elaborare, non poteva lasciare che restasse un non detto, quasi fosse un segreto omertoso. Fortunatamente fino ad oggi è andato tutto bene, e siamo a 14 settimane di gravidanza nauseata ma serena.
Ma nella pratica, come lo abbiamo detto agli altri? Come anticipato, oltre al racconto c’è anche un regalo per voi (almeno per coloro che vanno verso l’idea di un secondo figlio, o hanno secondogeniti in arrivo in famiglia).
Innanzitutto avevamo poco tempo, tra il test di gravidanza e la prima visita sono passati 10 giorni, la sera della visita eravamo a cena dai miei e il giorno dopo dai suoceri e sapevamo che non avremmo saputo resistere.
Ho iniziato allora subito a ragionare su qualcosa di originale e veloce per annunciare questa nuova vita.
Un quadretto fatto a mano con dei sassolini a creare la nostra famiglia, le nostre date di nascita e una in più, la data presunta del parto di quel cuoricino nella pancia della mamma?
O semplicemente un biglietto, partendo più o meno dalla stessa idea e utilizzando bottoni, stoffa o carte colorate per realizzarlo?
Perché non una maglietta, invece, da far indossare a Enea e renderlo partecipe e protagonista di questo racconto? Ecco, era questa la scelta giusta!
Ora vi racconto cosa ho fatto e come, e vi metto a disposizione i file per la stampa, nel caso vogliate stampare anche voi una maglietta. Se l’idea di farlo in autonomia vi preoccupa, fatemi sapere e vi aiuto io. Oltre che per l’annuncio di un fratellino o una sorellina, secondo me è anche un regalo carino per un bambino che è appena diventato fratello o sorella maggiore.
Procedimento
Innanzitutto ho cercato il fornitore e tra i vari siti ho scelto VistaPrint, c’eravamo con i tempi, con i prezzi e con quello che cercavo. Ho optato per una maglietta bianca semplice, da bambino con stampa centrale.

Vettoriale FreePik
Su Freepik sono andata a cercarmi un vettoriale che fosse in linea con l’idea che avevo, così da non doverlo fare io da capo (come se fossi così brava, ahahah) e ho trovato il disegno perfetto, una famiglia composta da mamma, papà e bambino sotto ad un arcobaleno.
Ora non restava che personalizzarlo, impostarlo della misura giusta per la stampa e via.
Innanzitutto ho cambiato in giallo il colore del vestito della mamma, così da poterle aggiungere un cuoricino rosso sulla pancia, dopodiché ho aggiunto la scritta “Sono un fratello maggiore“.

Ecco il disegno dopo averlo personalizzato. “Sono un fratello maggiore”
E siccome sono tanto buona, ho pensato anche alle bambine che stanno per diventare sorelle maggiori, modificando il file per adattarlo a loro.

“Sono una sorella maggiore”
Per finire ho caricato il disegno in pdf su VistaPrint, cliccando su ‘Usa il tuo design’.
Ed ecco che con 6 euro di maglietta e 6 euro di spedizione, in 5 giorni lavorativi ho avuto a casa la maglietta.
Qui sotto potete scaricare i file di stampa e se li aprite con Illustrator potete anche modificarli a vostro piacimento.
Scarica il file di stampa “Sono un fratello maggiore”
Scarica il file di stampa “Sono una sorella maggiore”
Spero che la gioia con cui ho condiviso questo racconto e questi file sia la stessa che avete provato voi nel leggerlo e nel riceverli, e se tutto questo vi è piaciuto condividete il post e consigliate ai vostri amici questa idea, aiutando al tempo stesso Casa Tufilla a crescere. E grazie.
3 pensieri su “Enea, fratello maggiore”