
Enea a 6 mesi e mezzo e le croste di pane
Dal momento in cui Enea ha iniziato a provare interesse per il cibo solido ho sperato che il chiacchiericcio continuo sull’allattamento cessasse, e invece no. È solo cambiato l’oggetto del ciarlare.
Sin dalla prima pappa ho capito che non sarebbe stato facile. Enea non la voleva. Mi ero informata sull’autosvezzamento e un giorno, invece di frullare il brodo vegetale, ho tritato le verdure fine e ci ho aggiunto una pastina. L’ha mangiata con gusto. Il giorno dopo gli ho allungato un bastoncino di carota lessa e un pezzo di cavolfiore. Metà è finita spiaccicata in mano. Metà in bocca.
“Vedi un po’ che non gli piacciono le consistenze molli e preferisce mangiare qualcosa di consistente?”, mi son detta.
Per me era ovvio. Per tutti gli altri stavo cercando di soffocarlo. E gli stavo togliendo nutrienti fondamentali evitandogli le farine.
Poi, dopo aver raccolto le tabelle di inserimento degli alimenti proposte da tutti i pediatri dei figli delle mie amiche ed essermi accorta che di uguale c’era solo la carta su cui erano stampate, ho iniziato ad ignorarle. Continua a leggere