Nel paese della solitudine, una mamma una mattina si sveglia, in un istante troppo vicino al momento in cui ha preso sonno e troppo lontano da quello in cui sarebbe pronta, riposata.
Rimane seduta sul letto immobile, mentre ciò che più ama è aggrappato al suo seno, nutrendosi del suo latte, del suo amore, del suo tempo.
Dopo mezz’ora, forse un’ora, dal peso sembrano dieci, finalmente solleva quel cucciolo addormentato e lo stringe a sé, respirando a pieni polmoni il suo profumo intenso di vita. Lo lascia piano all’abbraccio della culla e approfitta di quel tempo calmo per uscire dalle vesti della notte e affidarsi al giorno. Continua a leggere