Coppetta mestruale? Ecco perché non usarla.

coppetta mestruale vagina

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Si è tanto parlato nei giorni scorsi della coppetta mestruale, dopo che Francesco D’Uva, capogruppo M5s alla Camera dei Deputati, l’ha consigliata a tutte le donne, in sostituzione dei carissimi (in tutti i sensi) assorbenti usa e getta.

Ora, faccio subito outing ammettendo che sì, io uso la coppetta mestruale da 3 anni e non tornerei mai più indietro. L’unico cruccio è non averla scoperta prima.

Credo però che su una questione, tanto universale quanto estremamente intima ed esclusivamente femminile, come le mestruazioni, certe affermazioni vadano fatte con delicatezza e senza cadere nella semplificazione.

Ho voluto quindi spezzare una lancia in favore di tutte quelle donne che hanno reagito a queste affermazioni con un “Coppetta che?” o “Coppetta mai!”.
Ecco nero su bianco, per la prima volta al mondo, i motivi per cui una donna non dovrebbe usare la coppetta mestruale.
Il quinto, ti confesso, è quello che preferisco.

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5 regole per sopravvivere alle chat di gruppo (e ai social media in genere)

Differenza_zanzara

Chi ha paura delle chat di gruppo?
Chi ne è miracolosamente  fuori?

Io ne ho almeno 10, tra Whatsapp e Messenger: amiche (3), familiari (4), scuola (2), associazioni (2), gruppi di acquisto (2).
Devo dire che funzionano tutte abbastanza bene, c’è qualche scivolone ogni tanto, ma con pazienza, tolleranza e buone pratiche la convivenza è positiva.

MA…c’è un MA.
Poche settimane fa, devo ammetterlo, ho sentito questa convinzione vacillare.

In una delle chat di scuola dei miei figli, durante uno scambio di battute in merito ad una foto, era stata sollevata una riflessione sul “maschi vs femmine” che aveva trovato concordi diversi genitori. Il rappresentante ha allora proposto il quesito alle maestre e quando è tornato con la risposta, memore del clima disteso da cui proveniva, ho fatto una battuta.

Non l’avessi mai fatto.
Mi sono sentita improvvisamente Il gladiatore:

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=K3OLrDA_nto]

Al mio segnale scatenate l’inferno

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Il comfort mood della mamma

Fascia

Nel paese della solitudine, una mamma una mattina si sveglia, in un istante troppo vicino al momento in cui ha preso sonno e troppo lontano da quello in cui sarebbe pronta, riposata.
Rimane seduta sul letto immobile, mentre ciò che più ama è aggrappato al suo seno, nutrendosi del suo latte, del suo amore, del suo tempo.

Dopo mezz’ora, forse un’ora, dal peso sembrano dieci, finalmente solleva quel cucciolo addormentato e lo stringe a sé, respirando a pieni polmoni il suo profumo intenso di vita. Lo lascia piano all’abbraccio della culla e approfitta di quel tempo calmo per uscire dalle vesti della notte e affidarsi al giorno. Continua a leggere

Tu lo sai cos’è una Doula? Io sì, e voglio diventarlo.

Doula

Cos’è una doula? Questa opera, che si trova all’ospedale di Branca (Gubbio) all’ingresso del ‘blocco parto’, secondo me la rappresenta perfettamente.

Che non si nasce una volta sola è un concetto di cui sono profondamente convinta.
L’ho già scritto in questo
articolo e continuo a farne un mantra nella vita di tutti i giorni. E proprio in questo periodo sono di fronte ad una nuova rinascita, l’ennesima.

La nascita di un figlio è un momento di grande crescita, ma anche di profonda crisi.
Crisi che in greco, krino, significa “separare, discernere, valutare”; ecco allora che la crisi può trasformarsi in un’occasione di riflessione capace di portare un miglioramento, una rinascita.  E per quanto difficile, voglio provare a trasformare le mie crisi in qualcosa di importante, per me e per gli altri.

Dopo la nascita di Enea ho passato un periodo molto difficile, che mi ha portato, dopo qualche mese, a trasformare questo blog da quadernino di ricette in personale racconto di viaggio nella genitorialità, ritrovando nella scrittura un potere catartico che avevo dimenticato. Per mesi ho raccontato il buono e cattivo tempo dell’esperienza dell’essere madre, cercando di metabolizzare e crescere, e con la nascita della mia seconda figlia, Eva, ho finalmente colto appieno la bellezza dell’avere tra le braccia un figlio appena nato, senza le ansie e le paure provate col primo figlio. Continua a leggere

La rabbia delle mamme 

rabbia delle mamme

La quiete dopo la tempesta

Ci sono notti in cui ti siedi accanto al suo letto e lo guardi, addormentato e quieto, chiedendoti da dove esca quel bambino che sfida, sordo a qualsiasi richiamo, sfuggente e fiero.
Poi ascolti il tuo respiro e ti guardi, innamorata e quieta, chiedendoti da dove esca quella mamma che urla, incapace di contenere la rabbia, furiosa e cieca.
E capisci.
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Dormiteci, coi vostri figli

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E lasciati respirare, piccola Eva, mentre dormiamo cuore a cuore

Dormiteci coi vostri figli, se lo volete.
E tutti quelli che vi dicono che poi non li tirate più fuori dal vostro letto, rimandateli al mittente. Sono gli stessi che vi hanno detto che se li prendete in braccio appena iniziano a piangere poi si viziano, gli stessi che quando non volevano dormire nel lettino vi hanno detto che la colpa era vostra perché non ce li abituavate.

Da neo-mamma ci ho sofferto tanto, perché l’insicurezza mi ha portato a dare loro il beneficio del dubbio. E mi rivedo in lacrime fuori dalla porta della camera, e Enea in lacrime dentro, in quel lettino dove non voleva stare. Ora che mamma lo sono per la seconda volta, le mie orecchie sono diventate sorde a tutte queste false certezze, e anzi, sono due le domande che mi rimbalzano in testa: Continua a leggere

5 regali, insoliti ma preziosi, da fare a una neo-mamma (ma anche bis-, tris-, …)

Idee regalo neo mamma

La nostra amica sta per diventare mamma e inizia lo scervellamento su quale regalo farle, sulle cose che avrà comprato da sé e su quelle che le avranno già regalato.
Nella mia esperienza di (bis)mamma ho scoperto capito che ci sono dei regali preziosi che in pochi fanno, ma che hanno più valore e utilità dell’ennesima tutina o body (per quanto apprezzati, per carità, ogni regalo racchiude tempo e pensiero e come tale va onorato).

Tra i vari regali, vi elenco in ordine crescente di impegno quelli che per me sono stati una benedizione, o mi sono terribilmente mancati, soprattutto con Enea, il mio primo bambino, il cui post-parto è stato psicologicamente più difficile rispetto a quello di Eva. Continua a leggere

Riflessioni sulla maternità obbligatoria

maternità obbligatoria bambino 3 mesi

Eva, tre mesi

Al terzo mese di vita di tuo figlio finisce la maternità obbligatoria.
Dopo, se ce l’hai, puoi usare la facoltativa, con una bella decurtazione di stipendio ed entrando tuo malgrado in una gara tra mamme a chi rientra prima. Perché ovvio, più ne ‘approfitti’ meno sei attaccata al lavoro.

Non perché i figli sono piccoli una volta sola.
Non perché i primi anni di vita sono fondamentali per l’educazione e il benessere futuro. Continua a leggere

Differenze tra primo e secondo parto – intro

Monitoraggio contrazioni
Dopo la gravidanza, si spera sempre, arriva il parto.
Ci sono donne che rinunciano al secondo figlio per non rivivere l’esperienza della nascita, altre che passano la gravidanza con la paura di ciò che accadrà nel momento in cui il cucciolo tanto atteso verrà alla luce. Addirittura esiste una patologia, per spiegare la paura del parto: la tocofobia.

Così come le mie due gravidanze, anche i miei due parti sono stati totalmente diversi, per quanto entrambi siano andati bene. Onestamente in merito al primo parto mi chiedo se ingenuità e positività mi abbiano fatto considerare buona un’esperienza che rispetto ai racconti di altri parti, e anche rispetto al mio secondo, tanto buona potrebbe non sembrare.
Quello che di certo ho imparato, è che non si può mai sapere e che in questi casi l’esperienza conta davvero poco. Ogni parto è un mondo a sé, tanto vale viversi la gravidanza serenamente e lasciarsi portare dalla natura con resilienza e fiducia, senza ansie ne aspettative. Continua a leggere

Differenze tra la prima e la seconda gravidanza

Seconda gravidanza CT

Enea, Eva (in pancia) ed io, pochi giorni prima del parto (Credits: Claudia Melchiorri)

Come molti di voi già sapranno, venti giorni fa, tre anni dopo Enea, è nata Eva. Nel corso di questa seconda gravidanza ho iniziato a mettere in fila le differenze che sperimentavo rispetto alla prima. Tante, alcune sostanziali. Ma se dovessi dire quale sia stata la migliore, beh questo non sono in grado di farlo.
Nella prima ci sono la magia e i dubbi della novità, nella seconda la serenità e le preoccupazioni della consapevolezza.
Quello che è certo è che sia Enea che Eva mi hanno aperto le porte ad un mondo meraviglioso quanto difficile, ma pur sempre unico.
Ma torniamo alle differenze, ecco quelle che ho vissuto io:

Da ‘stato di grazia’ a ‘stato e basta’

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