Coppetta mestruale? Ecco perché non usarla.

coppetta mestruale vagina

Foto originale Flower photo created by freepik – www.freepik.com

Si è tanto parlato nei giorni scorsi della coppetta mestruale, dopo che Francesco D’Uva, capogruppo M5s alla Camera dei Deputati, l’ha consigliata a tutte le donne, in sostituzione dei carissimi (in tutti i sensi) assorbenti usa e getta.

Ora, faccio subito outing ammettendo che sì, io uso la coppetta mestruale da 3 anni e non tornerei mai più indietro. L’unico cruccio è non averla scoperta prima.

Credo però che su una questione, tanto universale quanto estremamente intima ed esclusivamente femminile, come le mestruazioni, certe affermazioni vadano fatte con delicatezza e senza cadere nella semplificazione.

Ho voluto quindi spezzare una lancia in favore di tutte quelle donne che hanno reagito a queste affermazioni con un “Coppetta che?” o “Coppetta mai!”.
Ecco nero su bianco, per la prima volta al mondo, i motivi per cui una donna non dovrebbe usare la coppetta mestruale.
Il quinto, ti confesso, è quello che preferisco.

Continua a leggere

5 regole per sopravvivere alle chat di gruppo (e ai social media in genere)

Differenza_zanzara

Chi ha paura delle chat di gruppo?
Chi ne è miracolosamente  fuori?

Io ne ho almeno 10, tra Whatsapp e Messenger: amiche (3), familiari (4), scuola (2), associazioni (2), gruppi di acquisto (2).
Devo dire che funzionano tutte abbastanza bene, c’è qualche scivolone ogni tanto, ma con pazienza, tolleranza e buone pratiche la convivenza è positiva.

MA…c’è un MA.
Poche settimane fa, devo ammetterlo, ho sentito questa convinzione vacillare.

In una delle chat di scuola dei miei figli, durante uno scambio di battute in merito ad una foto, era stata sollevata una riflessione sul “maschi vs femmine” che aveva trovato concordi diversi genitori. Il rappresentante ha allora proposto il quesito alle maestre e quando è tornato con la risposta, memore del clima disteso da cui proveniva, ho fatto una battuta.

Non l’avessi mai fatto.
Mi sono sentita improvvisamente Il gladiatore:

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=K3OLrDA_nto]

Al mio segnale scatenate l’inferno

Continua a leggere

I 7 motivi per cui sono una madre degenere: #5 religione

Religione

Enea non è battezzato, sua sorella Eva nemmeno.

Noi genitori abbiamo alle spalle famiglie tradizionali, in cui matrimoni, battesimi e altri sacramenti sono abitudini consolidate.
Ma per la nostra famiglia abbiamo scelto un percorso diverso e, almeno per ora, non siamo sposati. (nemmeno civilmente, ma abbiamo un rapporto civile, ve lo giuro!).

La scelta di vivere da atei è stata facile?

Siamo in Italia, il Paese con dentro lo Stato Vaticano, in cui la parola ateo porta con sé pregiudizi e critiche, quasi come se chi lo è, fosse dalla parte del Diavolo (ma state pure tranquilli, il diavolo per un ateo non esiste!).
Tenere fede alla nostra scelta è stato naturale, ma non facile. Ha visto discorsi su discorsi di spiegazioni e affermazioni di volontà, con amici e familiari, soprattutto i più ‘grandi’ di età.
Alla fine siamo rimasti fermi sulle nostre posizioni, abbiamo parlato e spiegato con tranquillità le nostre motivazione e accolto l’impossibilità di incontro e comprensione da parte di alcuni.
Rispettando la differenza.
Perché alla base di tutto, per noi c’è proprio il rispetto dell’altro.

Se anche tu stai cercando di far digerire questo ‘cambiamento’ alle persone che ti sono vicine, magari la nostra esperienza può darti qualche spunto sulle argomentazioni da sostenere. Continua a leggere

Il comfort mood della mamma

Fascia

Nel paese della solitudine, una mamma una mattina si sveglia, in un istante troppo vicino al momento in cui ha preso sonno e troppo lontano da quello in cui sarebbe pronta, riposata.
Rimane seduta sul letto immobile, mentre ciò che più ama è aggrappato al suo seno, nutrendosi del suo latte, del suo amore, del suo tempo.

Dopo mezz’ora, forse un’ora, dal peso sembrano dieci, finalmente solleva quel cucciolo addormentato e lo stringe a sé, respirando a pieni polmoni il suo profumo intenso di vita. Lo lascia piano all’abbraccio della culla e approfitta di quel tempo calmo per uscire dalle vesti della notte e affidarsi al giorno. Continua a leggere

Cosa sarei oggi, senza di te?

Compleanno scivolo

Con lo stomaco in gola, letteralmente

Come ci si diventa, mamme? Come si diventa, da mamme?
Sono nata mamma quattro anni fa, quando sei nato anche tu.
Ero convinta di diventare una mamma, e invece sono diventata un mondo intero.

Ho percorso tante strade prima di te, e le accolgo tutte perché fino a te mi hanno portato.
E con te oggi inciampo su strade nuove, ma per te sto imparando a percorrerle.

I tuoi primi pianti sono stati il cancello aperto sulle mie domande, i tuoi primi sorrisi la via per le risposte.
Le tue piccole mani mi hanno cercato con fiducia, la stessa che io trovo nelle tue inconsapevoli lezioni di vita.

Non si diventa mamme e basta. Non si è mai figli e basta.

Continua a leggere

La rabbia delle mamme 

rabbia delle mamme

La quiete dopo la tempesta

Ci sono notti in cui ti siedi accanto al suo letto e lo guardi, addormentato e quieto, chiedendoti da dove esca quel bambino che sfida, sordo a qualsiasi richiamo, sfuggente e fiero.
Poi ascolti il tuo respiro e ti guardi, innamorata e quieta, chiedendoti da dove esca quella mamma che urla, incapace di contenere la rabbia, furiosa e cieca.
E capisci.
Continua a leggere

A volte ritornano, più ricche e più felici

welcome

Fatto a mano e con il cuore, di notte.

E fu così che dopo 10 mesi di maternità, un lunedì la sveglia ha suonato alle 6.30, e passati i primi minuti accademici di “Chi sono, dove sono, uccidetemi qui, ronf ronf, oddio è tardi!” si sono aperte le danze, uguali ogni mattina da lì in avanti.
Docce, io preparo un figlio poi aria alle camere, letti, pulita veloce al bagno, bucato o veloce riordino mentre papà prepara l’altro figlio, scende a organizzare colazione, merende e pranzo, poi si esce, io la piccola al nido, lui il grande all’asilo, 23 minuti netti di strada fino al lavoro, 8.30-12.30, pausa pranzo ad alta intensità di attività, 14-16, corri dai nonni a riprendere la piccola sclerata dopo 9 ore senza di me e il grande sclerato senza più pisolino pomeridiano, carica figli zainetti avvisi varieedeventuali in macchina, intrattieni la piccola che piange per mammamimanchi e il grande che piange per lasciamidormiretiprego, arriva a casa, scarica figli zainetti avvisi varieedeventuali, coccola la piccola, gioca col grande, sistema qualcosa, arriva papà, prepara la cena, mangia (ahahahah), uno prepara il grande, uno la piccola, papà addormenta il grande, io la piccola, papà crolla e io, se non lo seguo a ruota, sistemo il bucato, riordino o mi dedico a qualche hobby. Finalmente vado a letto, spengo la luce e si sveglia Eva. Buonanotte.

Volendo essere più sintetica, sono rientrata al lavoro e riprende la routine.
Continua a leggere

Dormiteci, coi vostri figli

co-sleeping

E lasciati respirare, piccola Eva, mentre dormiamo cuore a cuore

Dormiteci coi vostri figli, se lo volete.
E tutti quelli che vi dicono che poi non li tirate più fuori dal vostro letto, rimandateli al mittente. Sono gli stessi che vi hanno detto che se li prendete in braccio appena iniziano a piangere poi si viziano, gli stessi che quando non volevano dormire nel lettino vi hanno detto che la colpa era vostra perché non ce li abituavate.

Da neo-mamma ci ho sofferto tanto, perché l’insicurezza mi ha portato a dare loro il beneficio del dubbio. E mi rivedo in lacrime fuori dalla porta della camera, e Enea in lacrime dentro, in quel lettino dove non voleva stare. Ora che mamma lo sono per la seconda volta, le mie orecchie sono diventate sorde a tutte queste false certezze, e anzi, sono due le domande che mi rimbalzano in testa: Continua a leggere

Riflessioni sulla maternità obbligatoria

maternità obbligatoria bambino 3 mesi

Eva, tre mesi

Al terzo mese di vita di tuo figlio finisce la maternità obbligatoria.
Dopo, se ce l’hai, puoi usare la facoltativa, con una bella decurtazione di stipendio ed entrando tuo malgrado in una gara tra mamme a chi rientra prima. Perché ovvio, più ne ‘approfitti’ meno sei attaccata al lavoro.

Non perché i figli sono piccoli una volta sola.
Non perché i primi anni di vita sono fondamentali per l’educazione e il benessere futuro. Continua a leggere

I 7 motivi per cui sono una madre degenere: #4 abbigliamento e cura

Enea precisino.jpg

Enea vestito carino, ma il capello ribelle lascia intendere la tendenza quotidiana

Quanto sono carini i bambini della pubblicità, sempre vestiti di tutto punto e pettinati da signorini. Un po’ alla baby George, per intenderci. Ecco, i miei non sono così, proprio per niente. Non so se finora mi son “salvata” dal ‘precisionismo‘ perché Enea, il mio primo figlio, è un maschietto vivace, vi saprò dire a breve se la nascita di Eva mi trasformerà in una mamma-principessa, ma dai primi segnali…direi di no.

Abbigliamento

Continua a leggere