
Tutto Quello che hai visto ricordalo, perché tutto quello che dimentichi ritorna a volare nel vento.
Quest’anno ce l’ho fatta. Sono riuscita a portare Andrea in montagna.
Giusto 4 giorni, 2 praticamente di viaggio e 2 di scialo. Riposo, vita a tempo lento, fatto un po’ i turisti e anche un paio di passeggiate. Vi racconto tutto qui, che se volete dedicarvi un po’ di tempo o scoprire la montagna se siete ‘neofiti’, la nostra esperienza potrà tornarvi utile. (Che non sono solo io, immagino, che vado a cercare online idee e spunti su dove andare e cosa fare in vacanza, no?!)
L’anno scorso con Enea ero stata a Molveno (delizioso, ve lo racconterò), accompagnati da mia madre. Quest’anno non poteva, ma io non volevo rinunciare a qualche giorno di montagna, indispensabile per sopravvivere ad un’estate di mare.
Che poi non è che a me il mare faccia proprio schifo eh. Mi piacciono lo sciabordare delle onde, le albe e i tramonti, le passeggiate e gli aperitivi, i pranzi di pesce e i mercatini…ma per lo più il mare è sole a picco, sabbia addosso, caldo appiccicoso, sudore e schiamazzi e una sensazione di umido costante che no, non fanno per me. Poi, sebbene ora con Enea sia assolutamente solo un lontano (brutto) ricordo, quell’abitudine a stare inermi sotto il sole a fare niente…fare niente…ma vi pare una cosa ‘da me’?
Dicevo, quindi, che con non poca fatica ho convinto Andrea a venire quattro giorni in montagna. Ho scelto Folgaria un po’ per caso, digitando su Google “trentino vacanze famiglia”, piluccando qualche paese e cercando su booking un’offerta interessante.
Il fatto poi che fosse una tra le prime località del Trentino, in termini di distanza da casa, ha giocato un ruolo determinante. E per fortuna, visto che Enea poco tollera i lunghi viaggi in macchina, dorme poco ed è per lo più lamentoso e alla ricerca continua di attenzioni. Nonostante fossero 5 ore scarse di viaggio è stato comunque un viaggio della speranza, con noi che alla fine ridevamo isterici e Enea che era in disappunto anche col navigatore.
— momento disagio —
NAVIGATORE: “Alla rotonda prendere la seconda uscita in direzione Rovereto”
ENEA: “Noooo, la seconda uscita nooooo, non la voglioooo”
IO: “Enea guarda che bel castello lassù”
ENEA: “Noooo, non è un castelloooo”
— momento disagio —
Dove abbiamo dormito e mangiato
Ma finalmente, e dico FINALMENTE, siamo arrivati. La scelta per il pernottamento è ricaduta sul Residence Stella, 3 notti, 229 euro + 50 di pulizia. Ci siamo trovati molto bene, un appartamento quando si ha un bambino piccolo è molto comodo, soprattutto se ci si vuole rilassare, e non essere costretti a stare tutti nella stessa stanza. Il nostro appartamento era ampio e molto pulito, la dotazione era minima ma comunque sufficiente per quello che può servire in vacanza. Avevamo un bel balcone con vista sul campo da golf e Malga Spilzi, e quelle che in inverno sono piste da sci.
Il posto era perfetto, a Costa, una frazione di Folgaria, aveva tutti i servizi vicino, come il minimarket ‘Famiglia Cooperativa’ della Coop, con prezzi buoni, o il punto vendita del Caseificio degli Altipiani e del Vezzena. Il formaggio Vezzena stagionato è divino, un simil parmigiano (ora gli autoctoni rabbrividiranno), e vendevano anche yogurt, budino al cioccolato, panna cotta, succhi e altre specialità locali.
Il trenino turistico fermava appena fuori dal residence, dietro avevamo un parco giochi e davanti un’area giochi con gonfiabili e piste per biciclette. D’inverno, per chi vuole sciare, ci sono anche gli impianti di risalita.
Folgaria, piccolino ma tenuto molto bene, è giusto a un paio di chilometri, percorribili comodamente a piedi. In alternativa c’è il trenino turistico (2,5 euro a corsa) o il trasporto urbano, ma con orari non troppo frequenti.

Ristorante da Ugo a Folgaria
Avendo un appartamento abbiamo mangiato spesso a casa, per comodità, ma una sera siamo andati a cena al ristorante da Ugo, proprio sul corso di Folgaria. Tripadvisor lo indicava come il locale n.1 in cui mangiare, e devo dire che non ha affatto deluso le aspettative. Il locale è molto carino e caratteristico, caldo e accogliente come il personale. Il cibo era squisito e il conto finale non ha affatto rovinato il momento. Abbiamo preso stinco di maiale, gulasch di manzo con polenta e polpette al sugo, patate arrostite, acqua e vino. Lo stinco era tenero ed abbondante (erano due pezzi), il gulasch morbido e gradevolmente speziato, le polpette gustose e soffici. Tutto per 48 euro. Se volete provare l’esperienza dovete solo ricordare che sono molto precisi sugli orari di servizio: accettano clienti al tavolo fino alle 20.30, poi basta.
Dopo cena ci siamo concessi un gelato da “La baita del gelato e del cioccolato“, proprio di fianco al ristorante. Non proprio economico, ma molto buono e di qualità. (E se lo diciamo noi che siamo abituati al gelato meraviglioso di Miss Pistacchio, c’è da crederci!).

Malga Campo
Un altro giorno a pranzo ci siamo invece fermati a Malga Campo, durante l’escursione al Sentiero dell’Immaginario, a Luserna, e anche qui abbiamo trovato un posto molto curato, personale gentile e accogliente e buon cibo. Una lasagna rossa e una bianca, molto gustose, e una salsiccia con polenta per 30 euro; forse un po’ sopra la media, come prezzi, ma siamo comunque in una baita in quota.
Le passeggiate e i sentieri
Nella zona dell’Alpe Cimbra ce ne sono tanti, di sentieri. Anche brevi e da fare con il passeggino. Noi ne avevamo uno un po’ vecchiotto, con delle ruote ‘medie’, non era proprio da città, ma nemmeno da trekking. Quello che abbiamo scoperto sulla nostra pelle è che con alcuni ‘sentieri per il passeggino’ si intende un passeggino tosto.
Tra i diversi percorsi tematici segnalati dal sito dell’Alpe Cimbra, dedicati ai bambini, abbiamo scelto il Sentiero dell’immaginario, A Luserna, a poco più di mezz’ora di macchina da Folgaria.
Enea è ancora piccolino per apprezzare solo il contesto naturale, pertanto abbiamo optato per un percorso che avesse anche delle ‘attrazioni’. Il Sentiero dell’immaginario infatti porta alla scoperta dei personaggi del fantastico mondo dei cimbri come Tüsele Marüsele, la Frao Pertega, il drago Basilisco o il Sambinelo. Sculture ricavate da tronchi di albero, immersi nel bosco ombroso e tutti corredati di cartelli che ne raccontano la storia.

Il sentiero dell’immaginario, Luserna
Il sentiero ha segnaletica ben visibile sin dalla Piazza di Luserna, e tranne un breve tratto iniziale in salita tra le case, poi procede su sterrato, in un percorso più panoramico all’inizio e immerso nel bosco poi. Poco faticoso, tranne qualche brevissimo tratto, è molto ombroso e fresco, con fragoline di bosco e lamponi lungo il sentiero. Un passeggino con ruote maggiorate di sicuro rende il percorso più agevole, mentre noi in alcuni punti abbiamo fatto fatica per via di radici e pietre sul sentiero. Per praticità in questi casi abbiamo fatto scendere Enea, che a un certo punto ci ha preso gusto e si è pure concesso un bel tratto di corsetta, alla ricerca dei segni bianchi e rossi ad indicare il giusto sentiero. Partiti intorno alle 9.30 e fermandoci spesso per mangiare frutta, leggere le storie e far curiosare Enea, intorno a mezzogiorno eravamo a Malga Campo, dove abbiamo pranzato. Da lì in una ventina di minuti si torna a Luserna, scendendo per il bosco e incrociando poi il sentiero della Grande Guerra fino in paese (qui la scheda).
Se non fossimo andati a Luserna avremmo probabilmente optato per il sentiero dell’acqua, a Carbonare di Folgaria, ma il tempo purtroppo era poco.
Un altro sentiero che abbiamo percorso, molto comodo e breve, è il giro del santuario e del biotopo di Ecken, a Folgaria. Noi lo abbiamo fatto prima di cena, che stava quasi ad imbrunire, ma partendo da Costa anziché Folgaria, e dal santuario rientrando a Costa per una scorciatoia, abbiamo fatto davvero in un’oretta. Il sentiero partiva proprio davanti al nostro Residence e costeggiando i campi da golf arrivava a Maso Spilzi, una struttura storica che ospita un museo e ha un piccolo parco per far giocare i bambini. Da lì si prosegue attraverso i campi da golf per immergersi poi nel bosco e scendendo pian piano verso il santuario. Il sentiero è perlopiù pianeggiante e scorre via molto bene.

Giro del Biotopo di Ecken
Ammetto che abbiamo provato anche ad andare da Folgaria a Costa passando per la pineta, ma non abbiamo trovato indicazioni per l’attacco del sentiero, che secondo la cartina partiva proprio da Folgaria.
Vi lascio una panoramica in pdf dei sentieri tematici e di quelli per il passeggino, che mi hanno dato all’ufficio turistico, così potete farvi un’idea della ricchezza del posto. Una mattina a colazione poi, i vicini di tavolo parlavano della bellezza del lago di Lavarone e dei servizi che offriva, pertanto sapete che avete anche quell’opzione, se vi va di scoprire questo territorio che profuma di montagna ma è perlopiù circondato da profili dolci e morbidi.